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E-commerce e crisi

Come piccole e medie imprese possono ripartire velocemente grazie alla vendita online?

  Roberto Galati, Country Manager di Afone Participations, ne parlerà su Rinascitadigitale.it

 

Milano, 22 aprile 2020 – In un momento di estrema difficoltà economica per molte aziende italiane, obbligate a rallentare o sospendere la propria attività di vendita, si prende in seria considerazione l’opportunità di ripartire grazie all’E-commerce. La domanda che molte piccole e medie imprese si stanno ponendo in questo periodo di incertezza è: quale strategia adottare per creare il proprio shop online e affrontare con successo l’economia digitale?

 

Proprio a questo tema sarà dedicato l’incontro con Roberto Galati, Country Manager di Afone Participations, dal titolo “E-Commerce & Shop on-line: istruzioni per l’uso” previsto per venerdì 24 aprile alle ore 15.00 su rinascitadigitale.it. Il webinar affronterà il tema della realizzazione rapida di un sito e-commerce e offrirà spunti per utilizzare al meglio questo canale di vendita.

 

In particolare, Afone Participations, operatore di telecomunicazioni e pagamenti elettronici che da oltre vent’anni realizza infrastrutture e software per l’E-commerce, guiderà i partecipanti attraverso la «catena del valore» del commercio elettronico, raccontando quali elementi chiave prendere in considerazione per realizzare uno shop online di successo.

 

L’intervento di Roberto Galati rientra nell’iniziativa Rinascitadigitale.it, il progetto di formazione gratuita no-stop ideata da Stefano Saladino per affiancare le aziende in questo momento di emergenza nazionale. L’iniziativa solidale ha già registrato 100.000 utenti unici, 170.000 sessioni e 450.000 pagine viste, 200 ore di diretta non-stop fruite da più di 2.500 ascoltatori al giorno, con una media di 500 partecipanti per singolo webinar.

 

Il progetto Rinascitadigitale.it è entrato a far parte dell’iniziativa del Governo Italiano, Solidarietà Digitale. Lanciata dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione con il supporto dell’Agenzia per l’Italia Digitale, l’iniziativa è nata per sostenere non soltanto le aziende ma anche i cittadini, aiutandoli ad affrontare questo periodo di crisi.

 

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Afone Participations è entrato in ItaliaFintech, gruppo di lavoro che ha lo scopo di promuovere la conoscenza e l’adozione delle soluzioni Fintech nel nostro Paese.Il gruppo francese si aggiunge alle oltre 20 società Fintech che hanno deciso di apportare la propria esperienza e la vision innovativa alla crescita del comparto in Italia.

Rassegna stampa

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Prosegue la crescita di Afone Participations – operatore di telecomunicazioni e pagamenti elettronici quotato alla Borsa di Parigi sul listino Euronext, che annuncia la nomina di Pamela Romanelli come Business Development Manager.

Rassegna stampa

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Le Aziende che, in Europa, offrono servizi e vendite in abbonamento online sono in forte crescita. Mc Kinsey & Company, con questa ricerca, ci conferma che, negli ultimi 5 anni, il mercato degli abbonamenti nell’e-commerce è aumentato di oltre il 100% e che il 32% delle persone preferisce acquistare beni e servizi tramite abbonamento piuttosto che fare singoli acquisti.

Afone Paiement, sempre attenta alle esigenze dei merchant europei, ha ideato e realizzato “ONGOING PAYMENT”, la funzionalità che semplifica il processo di incasso degli abbonamenti ricorrenti sia per i retailer che per le aziende che forniscono servizi di hosting e applicazioni web.

Le aziende italiane che hanno adottato “ONGOING PAYMENT” hanno accesso a semplici strumenti per creare modelli di abbonamento in modo rapido e efficace con addebito diretto sia sulle carte di pagamento (VISA, Mastercard e American Express) che sui conti correnti dei propri Clienti (SEPA Direct Debit).

I Merchant che nel 2018 hanno adottato “ONGOING PAYMENT” hanno realizzato un aumento medio del 9% dei volumi del cosiddetto Subscription Business.

“ONGOING PAYMENT”, grazie all’infrastruttura Afone Paiement, gestisce in automatico i prelievi degli abbonamenti e, nel caso l’addebito non sia riuscito, la piattaforma ritenta i prelievi in automatico.

 

ATTENZIONE!! A partire dal 14 settembre 2019, le aziende che hanno implementato i pagamenti in abbonamento, dovranno affrontare un cambiamento epocale!!

A settembre, infatti, tutti gli Istituti di Pagamento operanti nel mercato Europeo, dovranno adottare la “Payment Service Directive 2” (PSD2), la nuova direttiva europea sui servizi di pagamento che introduce importanti novità in termini di sicurezza per gli utenti che utilizzano i canali online (a breve seguirà un post su questo argomento).

Questa direttiva incrementa in maniera importante la sicurezza delle transazioni online, introducendo la cosiddetta “Autenticazione Forte” (Strong Customer Autentication – SCA), che richiederà a tutti i consumatori europei di confermare la propria identità utilizzando un secondo elemento di riconoscimento (ad esempio una password, un numero di telefono o l’impronta digitale) per completare l’acquisto.

“ONGOING PAYMENT” di Afone Paiement identifica quali addebiti richiedono l’Autenticazione Forte e invierà una email personalizzata agli utenti abbonati, solo  quando è necessaria una conferma aggiuntiva, gestendo il nuovo processo d’acquisto in maniera semplice ed efficace.

 

ComNpay: noi lavoriamo per differenza!!!!

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Lo sai che LegalBlink aiuta le web agency a creare siti a norma?

Sei una web agency? Immagino che molti clienti, durante la realizzazione di un sito internet (“vetrina” o ecommerce), ti avranno chiesto di occuparti anche della parte legale (condizioni generali di vendita, privacy policy, cookie policy, condizioni generali di servizio, contrattualistica, etc…) o magari ti avranno chiesto cose complicate, ad esempio come trasferire dati personali all’estero, cos’è il geoblocking, come tutelarsi verso i partner, etc …

Immagino che l’ambito legale esca però dalle tue competenze … e allora … cosa fare?

La  mission di LegalBlink ti viene in soccorso:

“Crediamo nel diritto alla serenità del business online, attraverso un servizio di assistenza e personalizzazione offerto da un Team di avvocati specializzato in ecommerce, per fornirti supporto legale a misura del tuo business”.

Il risultato? Il business dei clienti è protetto e tu sei libero da questioni legali.

Certezza di proteggere il business dei tuoi clienti

Qualsiasi documento legale necessario per realizzare il progetto digitale del cliente (sito internet, gestionale cloud, chatbot, marketplace, etc) è redatto da legali con grande competenza in diritto digitale.

Risparmio di tempo e risorse

La tua web agency potrà dedicarsi con serenità al successo del progetto del tuo cliente: delle questioni legali ce ne occupiamo noi di LegalBlink!

Punto di riferimento

LegalBlink diventerà il tuo punto di riferimento!! Ci potrai sempre contattare per qualsiasi dubbio legale.

LegalBlink, costituito dall’avvocato Lorenzo Grassano, è un Team di legali esperti nel settore dell’ecommerce e del mondo digitale.

L’esperienza di LegalBlink è unica in ambito legale e dimostrata “sul campo” in quanto:

collabora quotidianamente con piattaforme di CMS quali PrestaShop,  Shopify e Storeden

offre consulenza legale alle startup del Talent Garden di Milano

offre consulenza legale a ComNpay , innovativo gateway di pagamento dedicato all’ecommerce

affronta quotidianamente tematiche legate alle nuove tecnologie

organizza corsi e workshop per web agency e merchant.

Tempi e costi certi, adatti sempre alle tue esigenze!

Contattaci per sapere come LegalBlink può aiutarti a tutelare il business dei tuoi clienti!

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Quanto è importante scegliere bene il Gestore degli incassi on-line (Payment Service Provider) per il proprio e-Commerce?

Il pagamento è parte del processo di acquisto che tutti i clienti di un sito di e-Commerce affrontano.

È un momento delicato: in pochi secondi si perfeziona un processo durato anche diversi minuti.

Il cliente ha navigato a lungo nel sito, ha scelto un articolo, ne ha comparato i prezzi con altri siti e, finalmente, decide di comprare.

Ha fiducia nel tuo e-commerce e decide di acquistare da te!

Scegliere chi gestirà questo passaggio è fondamentale per la tua azienda; optare per il giusto Istituto di Pagamento è una delle decisioni più importanti che prenderai quando dovrai integrare il tuo sito di e-commerce.

Per avere a disposizione tutti gli elementi necessari e prendere una decisione informata, è fondamentale conoscere i tre elementi principali dei pagamenti on-line:

  • gli attori principali
  • le procedure tecnologiche
  • i costi

Quali sono gli attori principali in un pagamento on-line?

Partiamo dagli attori principali: chi è coinvolto in una transazione di pagamento on-line?

Ci sono tre protagonisti nel processo di pagamento delle carte di credito e di debito.

Uno sei tu, il proprietario dell’e-Commerce

L’altro attore è il tuo cliente

E in mezzo ci sono varie soluzioni tecnologiche che collegano voi due

Tu, l’Esercente, per accettare i pagamenti con carta di credito, devi scegliere un Istituto di Pagamento che gestirà l’incasso per tuo conto e depositerà l’importo in un conto corrente da te indicato.

Il tuo cliente, affinché possa acquistare e pagare il suo ordine, ha bisogno di una carta di credito o di debito o di un borsellino elettronico.

La tecnologia è al centro di questo processo e consente a te e al tuo cliente di effettuare la transazione.

Il tutto si svolge su un cosiddetto “gateway di pagamento”, una piattaforma che collega il carrello degli acquisti del tuo sito alla rete di elaborazione delle carte di pagamento.

Da qui il testimone viene passato a chi fa il lavoro pesante: l’Acquirer.

L’Acquirer è l’istituto di pagamento che tu avrai scelto e che invia la richiesta di autorizzazione ai circuiti internazionali attraverso la rete di elaborazione dati. Si preoccupa di ricevere la risposta e di dartene notizia, in modo che tu possa completare positivamente l’ordine e spedire la merce al tuo cliente

Ma come viene gestita la transazione di un pagamento?

Come Esercente è utile capire esattamente come si muove il flusso del denaro dal tuo cliente al tuo conto corrente bancario.

Ci sono due fasi per l’elaborazione dei pagamenti: l’autorizzazione (approvare la transazione) e l’accredito (ricevere i soldi sul tuo conto corrente).

Il tuo cliente acquista un articolo sul tuo sito con una carta di credito o di debito.

Il gateway di pagamento raccoglie le informazioni della carta di pagamento, crittografa i dati per renderli sicuri e invia la richiesta alla banca che ha emesso la carta del cliente, chiedendo l’autorizzazione ad addebitarla per il pagamento dei beni/servizi acquistati.

La banca risponde con un sì (approvazione) o con un no (rifiuto).

Se approvata, la piattaforma di pagamento ti dice che la transazione è stata accettata e predispone l’accredito sul tuo conto corrente bancario e questo processo avviene in un massimo di 1-2 secondi.

La seconda parte del processo è quella più interessante (almeno dal tuo punto di vista….) ed è quando vieni pagato!

L’Istituto di pagamento che avrai scelto si prenderà cura di accreditare l’importo della transazione sul tuo conto corrente, sulla base dell’accordo che avrai sottoscritto.

Alcuni Istituti accreditano i soldi settimanalmente, con altri dovrai essere tu a preoccuparti di spostarli mentre i più virtuosi lo fanno in automatico e in un paio di giorni lavorativi.

Ora che abbiamo smarcato qual è il processo affrontiamo l’elemento dei costi.

Tu pagherai una commissione che, in base all’Istituto di Pagamento che sceglierai, potrà essere più o meno conveniente ma, come imprenditore, non ti sorprenderà che tutti gli attori del processo vogliano essere remunerati!!

Quindi considera che le commissioni che tu pagherai serviranno a remunerare la banca che emette la carta, i circuiti internazionali di carte di credito/debito (Visa, MasterCard, ecc.) grazie ai quali tu puoi accettare le transazioni, l’Istituto di Pagamento che ti fornisce la piattaforma di incasso, etc.

In poche parole, ogni volta che elabori una transazione e paghi una commissione, questo costo è scomposto in varie voci e viene distribuito ai diversi attori; se sei curioso continua a leggere il post…

Interchange: la banca che ha emesso la carta riceve una parte della commissione da te pagata per ogni transazione relativa alle vendite. Questa percentuale varia a seconda di diversi fattori, quali il settore merceologico, l’importo della vendita e la tipologia di carta utilizzata (Carta Consumer, Carta Corporate, etc…).

Nell’ultimo report fornito dai circuiti internazionali erano presenti oltre 300 diverse commissioni di Interchange.

Scheme Fee: il circuito internazionale attraverso il quale viene negoziata la transazione (Visa, MasterCard, ecc.) addebita l’Istituto di Pagamento con una parte della commissione.

Markup: l’Istituto di Pagamento che hai scelto, effettua una valutazione sul tuo e-Commerce, sul potenziale volume d’affari e, considerando i costi di Interchange e di Scheme Fee, elabora una commissione aggiuntiva da applicare ad ogni singola transazione.

Il totale di tutte queste voci rappresenta la commissione percentuale che tu pagherai per ogni singola transazione.

Oltre alla commissione variabile (% sull’importo della transazione) è possibile che il tuo Istituto di Pagamento ti addebiti altri costi.

Quasi tutti gli Istituti di Pagamento addebitano la cosiddetta Transaction Fee o Costo per Transazione. Questo è un importo fisso che copre i costi tecnologici della singola transazione e può andare da € 0,35 a € 0,15.

Per comprendere quanto questa voce impatterà sul tuo conto economico, dovrai fare una mera valutazione del numero delle transazioni che prevedi di effettuare durante l’anno e dividerle per il volume potenziale che pensi di generare. In questo modo otterrai la transazione media. Più è bassa la transazione media, più l’impatto della Transaction Fee sarà rilevante.

Non dimenticare di negoziarla con il tuo Istituto di Pagamento!!!

Oltre al costo variabile della Commissione e alla Transaction Fee, il tuo Istituto di Pagamento ti potrà addebitare altre voci per la gestione della piattaforma di incasso e pagamento on-line.

Alcuni Istituti applicano un canone mensile che va dai € 10,00 agli oltre € 35,00 mentre altri si fanno pagare i costi per l’integrazione tecnica, che di solito fa la web agency, oltre ai costi di riaddebito in caso di contestazione della transazione (Charge Back) che possono variare da € 35,00 a €150,00.

Mi raccomando, scegli bene il tuo partner per gli incassi on-line!

Questa parte del processo, anche se brevissima, rappresenta un elemento chiave per assicurare ai clienti del tuo e-Commerce un’esperienza d’acquisto facile e veloce.

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Le carte di pagamento sono il principale metodo di pagamento e la linfa vitale di ogni e-commerce.

Per ogni transazione online l’Esercente deve incassare il prezzo stabilito per il bene o il servizio venduto.
È anche vero che a volte si verificano situazioni di acquisto potenzialmente problematiche, specialmente quelle effettuate per acquisti d’impulso e in alcuni casi, fortunatamente limitati, frodi deliberate.

In questi casi scatta il cosiddetto chargeback, la procedura che prevede il riaddebito all’Esercente dell’importo precedentemente accreditato oltre ai costi delle fee per gestire la contestazione.
In poche parole i chargeback rappresentano una criticità per molti e-commerce.

La soluzione non è certo tornare ad accettare solo bonifici e (costosissimi) pagamenti in contrassegno.
Quello che dovete fare è dotarvi dei giusti strumenti e metodi per prevenire i chargeback prima che accadano o risolverli, una volta aperti, a vostro favore.

 

Cos’è il chargeback?

Un chargeback si verifica quando un acquirente chiede alla società emittente dello strumento di pagamento di stornare un pagamento effettuato. Nel caso dell’ecommerce, un chargeback può essere richiesto per diversi motivi:

  • Il cliente può voler restituire un articolo non riuscendo a contattare l’esercente
  • o ritiene di aver ricevuto un articolo danneggiato o difettoso
  • il merchant potrebbe non aver inviato la merce
  • oppure potrebbe essere stata usata una carta rubata per fare acquisti online.

 

Cosa significa il chargeback per un e-commerce

Il chargeback è sempre un evento negativo per il merchant. Quando viene aperta la disputa, al merchant viene addebitata la somma contestata più una commissione per la gestione della contestazione che può arrivare fino a 100 euro!

Oltre al fatto che spesso la merce è già stata spedita e difficilmente può essere recuperata. Infine, anche quando dietro al chargeback non si nasconde una frode ma solo un cliente scontento, il chargeback può portare a recensioni negative dell’azienda e dei suoi prodotti.

 

Come evitare i chargeback

Tenere sotto controllo eventuali chargeback richiede da parte dell’Esercente vigilanza e una strategia proattiva da aggiornare periodicamente.

 

Verifica l’identità del tuo cliente con il 3-D Secure

Il 3-D Secure è un protocollo progettato dai circuiti di pagamento che rappresenta un ulteriore livello di sicurezza supplementare per le transazioni con carta di credito o debito via internet.
Il 3-D Secure prevede la conferma del pagamento tramite una password o un codice temporaneo che (solitamente) viene inviato al cellulare dell’acquirente.

Utilizzare un istituto di pagamento che mette a disposizione il 3-D Secure mette al riparo l’ecommerce dal chargeback dovuto alle carte di credito rubate e clonate.
La maggior parte dei gateway di pagamento offre una gestione del 3-D Secure piuttosto semplice, spesso limitandosi a configurarlo come attivo o non attivo.

ComNpay permette la configurazione modulabile del 3-D Secure. Dal pannello di controllo è possibile stabilire un importo di transazione al di sotto del quale non richiedere il 3-D Secure. Il merchant può decidere in autonomia e sulla base dell’importo del suo carrello medio, la soglia sotto la quale assumersi il rischio di chargeback e sopra la quale essere protetto dal 3-D Secure.

 

 

Premia i clienti affidabili

In quasi tutti i gateway di pagamento è possibile creare la blacklist, la cosiddetta “lista dei cattivi pagatori” nella quale inserire le carte di credito sospette o quelle che hanno generato problemi.

In ComNpay teniamo in alta considerazione il principale asset dell’Esercente: il Cliente finale!
Oltre alla Blacklist, abbiamo sviluppato la whitelist: la “lista dei buoni Clienti”
La whitelist è l’elenco nel quale inserire le carte di pagamento dei migliori clienti.

Inserire una carta di pagamento in whitelist permette al Cliente di non dover inserire il 3-D Secure premiando la sua fedeltà e affidabilità, premiandolo con un’esperienza di acquisto semplice e rapida!

 

 

Impara a riconoscere gli ordini sospetti

Le truffe che portano a chargeback sono in continua evoluzione, anche se ci sono alcuni elementi “ricorrenti” che possono far scattare un campanello di allarme.

Uno di questi è la non corrispondenza tra la geolocalizzazione della carta di pagamento, l’indirizzo IP dell’acquirente e l’indirizzo di spedizione. Ricevere un ordine da una carta di credito spagnola inviato da un indirizzo IP francese con consegna in Italia deve far scattare la soglia di attenzione dell’Esercente e andrebbe analizzato in profondità.

In ComNpay forniamo al merchant lo strumento per verificare rapidamente la corrispondenza tra paese di emissione della carta di pagamento e indirizzo IP e soprattutto in caso di mancata coerenza tra questi elementi, il sistema richiede sempre il 3D Secure o ne blocca l’acquisto.

 

 

Come comportarsi con un ordine sospetto

In situazioni di questo genere ci sono alcuni passaggi utili ad evitare un chargeback:

  • Verificate l’indirizzo di spedizione con Google Maps: è un condominio o un negozio che potrebbe offrire il servizio di ricezione pacchi conto terzi? Esiste davvero?
  • Verificate se con quella carta di credito sono stati fatti altri acquisti in precedenza, magari anche da clienti diversi.
  • Verificate se dallo stesso indirizzo IP sono stati fatti altri acquisti in precedenza, magari anche da clienti diversi.
  • Telefonate all’acquirente. Da una telefonata potreste essere in grado di capire meglio con chi avete a che fare.
  • Cercate il profilo social. Esiste? È nell’area geografica dell’indirizzo di spedizione?
  • Se possibile, in caso di ordini sospetti, chiedete un ulteriore prova all’acquirente. Ad esempio il documento d’identità o una foto dell’intestazione di una utenza domestica (bolletta, estratto conto telefonico, etc).

 

Trasparenza ed un customer care a 5 stelle

Esiste anche il rischio di vedersi addebitato un chargeback nel caso in cui un cliente, anche in buona fede, non sia soddisfatto del prodotto o del servizio ricevuto.

In questi casi il Cliente cercherà di contattare il merchant tramite il sito, telefonando o scrivendo sui social, raramente si rivolgerà direttamente al proprio istituto per richiedere lo storno della somma pagata.
Presidiare attivamente tutti i canali di comunicazione con la clientela e rispondere tempestivamente ad eventuali lamentele è un’ottima occasione per evitare chargeback e per trasformare un problema in opportunità rendendo soddisfatti proprio i clienti più difficili!

 

Adotta una strategia personalizzata

L’incidenza dei chargeback su un’attività online varia sensibilmente. Esistono attività a basso rischio e attività che per la natura dei propri prodotti si prestano ad avere più chargeback.

  • Adottare un gateway di pagamento come ComNpay che offre diversi strumenti di alert per le transazioni sospette è un ottimo primo passo.
  • Prendersi del tempo per analizzare a fondo le transazioni sospette forma la sensibilità necessaria ad individuare in anticipo ordini che possano generare problemi.
  • Tenere aggiornate la propria strategia anti-frode permette di trasformare un potenziale rischio nell’opportunità di migliorare il proprio business on-line!
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Il consenso generico a ricevere newsletter

Con la sentenza n. 17278 del 2 luglio 2018 la Corte di Cassazione ha inferto un duro colpo alla pratica di molti siti internet di condizionare l’invio di notizie, di solito gratuite, alla prestazione di un generico consenso a ricevere “informazioni promozionali”.

Infatti, con questa sentenza i giudici hanno dichiarato che un simile modo di procedere viola la privacy del consumatore che non è in grado di sapere con chiarezza ed in anticipo a cosa sta acconsentendo.

La pratica del consenso obbligatorio per ricevere un servizio

Il caso posto all’attenzione della Corte di Cassazione trae origine da una sanzione del Garante Privacy irrogata nei confronti di società specializzata nell’advertising su internet, la quale aveva operato un trattamento di dati personali per finalità promozionali senza aver raccolto il consenso «libero e specifico» degli interessati.

Il sistema funzionava così: la società, tramite il proprio sito internet, offriva un servizio di newsletter su finanza, fisco, diritto e lavoro; per accedervi l’utente doveva fornire, oltre alla propria e-mail, un consenso al trattamento dei dati personali. Per conoscerne l’uso in dettaglio doveva però cliccare su di un link ed “atterrare” su di una diversa pagina web in cui si specificava che i dati venivano utilizzati anche per l’invio di comunicazioni promozionali nonché informazioni commerciali da parte di terzi. In mancanza di adesione il servizio non veniva erogato.

La sentenza della Corte di Cassazione sulle regole per il web advertising

Con la citata sentenza, la Corte di Cassazione ha finalmente bocciato in modo definitivo questa pratica e detta nuove regole per l’advertising sul web.

Per i giudici di legittimità, infatti, con riguardo ai dati personali, si deve fare riferimento ad una nozione di “consenso informato” che non ammette compressioni di alcun genere e non sopporta di essere perturbato non solo da errore, violenza o dolo ma neppure da “stratagemmi, sotterfugi, slealtà, doppiezze o malizie comunque adottate dal titolare del trattamento”.

Il consenso va prestato singolarmente per ogni effetto

Ciò posto, i giudici precisano che “nulla impedisce al gestore del sito … di negare il servizio offerto a chi non si presti a ricevere messaggi promozionali, mentre ciò che gli è interdetto è utilizzare i dati personali per somministrare o far somministrare informazioni pubblicitarie a colui che non abbia la volontà di riceverli”.

L’utente, infatti, deve sempre essere con certezza posto in condizione di raffigurarsi, in maniera inequivocabile, gli effetti del consenso prestato al trattamento dei suoi dati. Se esso, dunque, come in questo caso, comporta una pluralità di effetti, va singolarmente prestato in riferimento a ciascuno di essi.

Quali insegnamenti un sito internet, specialmente un ecommerce, può trarre da questa importante sentenza?

E’ presto detto:

  1. non può dirsi “specificamente” e “liberamente” prestato il consenso i cui effetti non siano indicati con completezza accanto ad una specifica “spunta”, ma siano invece descritti in altra pagina web linkata alla prima, senza che vi sia contezza che l’interessato l’abbia consultata;
  2. per essere “specifico”, il consenso deve essere riferito ad un trattamento chiaramente individuato, il che comporta la necessità, almeno, dell’indicazione dei settori merceologici o dei servizi cui i messaggi pubblicitari saranno riferiti.
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Prendere la decisione di inaugurare il Blog di ComNpay non è stato semplice.

Di blog dedicati alle vendite online e al digitale ce ne sono davvero tanti, molti di alta qualità e altri di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno.

Da un po’ di tempo a questa parte, il Team ComNpay sentiva forte l’esigenza di creare un canale di comunicazione diretto con gli e-merchant che hanno adottato la nostra piattaforma e con tutti i Partner con i quali collaboriamo.

L’impegno che prendiamo con i lettori del blog ComNpay è quello di condividere ciò che accade nel nostro mondo virtuale, mettendo a disposizione di chi ci legge informazioni, notizie interessanti, novità, trend del mercato digitale e esperienze vissute da noi in prima persona.

Il digitale è un ecosistema delicato, presidiato da giganti del web (alcuni dicono monopolizzato)….eppure è un universo che offre enormi opportunità di lanciare e sviluppare il proprio business.

A chi sostiene che non si possa competere con le multinazionali, invito ad analizzare diversi casi italiani di successo. Progetti come Subito.it che ha realizzato un’eccellente marketplace rispondendo al bisogno dei consumatori o come e-Price che ha saputo competere focalizzandosi sui servizi a valore aggiunto. E penso anche a Preventivi.it che, con una semplice idea, ha intercettato l’esigenza del mercato mettendo in contatto domanda e offerta.

Una delle fasi chiave del processo di acquisto del cliente è il momento del check-out.

Ci siamo chiesti: può un gateway di pagamento fare la differenza?

E se sì, come?

Sulla base della User eXperience del cliente finale, Afone Paiement ha ideato e realizzato ComNpay.

Abbiamo lanciato in Italia l’innovativo gateway di pagamento ad ottobre 2017 e, in questo anno e mezzo di attività, integrato oltre 250 e-commerce, tra i quali affermati brand e promettenti start-up, che saranno accompagnati nel percorso verso il successo.

Ed è proprio questa la migliore occasione per ringraziare tutti i Partner, i Clienti che ci hanno accordato la propria fiducia e anche tutti coloro che, facendo scelte diverse, ci hanno stimolato al miglioramento.

La scelta di lavorare per differenza ci sta ricompensando!

Essere diventati, in così breve tempo, un punto di riferimento nel mercato dei sistemi d’incasso rappresenta per noi la spinta, giorno dopo giorno, a lavorare con sempre maggiore entusiasmo e attenzione al risultato.

Il 2019 sarà l’anno delle grandi novità!

La piattaforma ComNpay si è arricchita di funzionalità ad alto valore aggiunto che consentono agli e-Merchant di vendere di più e meglio.

Ad esempio, l’efficace funzionalità per velocizzare il social selling (Facebook & Instagram), il tool per il recupero dei carrelli abbandonati e il programma di loyalty a disposizione di tutti gli Esercenti per aumentare la fedeltà dei propri clienti.

A marzo verrà lanciata la funzionalità “Buy now – Pay later”, per le vendite rateali, che ci consentirà di essere il primo istituto di pagamento ad offrire questo servizio sul mercato italiano.

Naturalmente non ci fermeremo qui, il cambiamento è nel nostro DNA!

Quest’anno ci vedrà protagonisti di un progetto chiave per il mercato italiano: il lancio del nuovo logo di Afone Paiement… ma su questo vi chiediamo di avere ancora un po’ di pazienza e continuare a seguirci sul Blog ComNpay….